dopo i poeti della domenica, viene il lunedì degli scrittori o gli scrittori del lunedì, ma anche poeti. ma morta lì. niente santi, né navigatori. cioè, quelli del web sì, intendevo navigatori…insomma, fate voi. questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7-3-2001. le immagini e video qui inserite sono nella maggior parte tratte da internet; se qualche immagine e video violasse i diritti d'autore, comunicatemelo in un commento alla predetta immagine.
Credo di non aver mai perso del tempo né con una donna né con i fiori. Nel più disgraziato dei casi, anche quando le mie cure sono state maldestre, ho imparato qualche cosa di importante.
quando a sedici anni misi i primi tacchi alti (si usavano dei sabot con tacco a spillo) mentre passeggiavo in piazza con le amiche qualcuno mormorò: vedi, se cadi da quella è come cadere dal primo piano!
😀
” E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”.
“E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…” sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
non so se il mio compagno ieri pensasse al piccolo principe…
*___*
Il bello è che per illustrar le donne qual piante non ci mettesti, che so io, una scarola, ‘na lattuga, delle belle biete, magari un margherituzza,
invece andasti direttamente alla rosa,
ch’è pur bella,
ma tien tante di quelle spine…
e son tanto varie di colore,
e rapide mutano d’umore…
la donna e la rosa sono letterariamente molto paragonate
come ben sapea jean de meung et guillaume de lorris et dante et lorenzo, el poliziano et ariosto…
ma a me ha colpito l’osservazione per la sua poeticità-impoetica:
mica ha detto
le donne son come le piante
ma
le piante son come le donne
e inoltre non
bisogna curarle con amore
ma
bisogna perderci tempo
(che è l’effetto per la causa)
et genera comicità.
tutto il resto scaturisce per consequentia ‘sendo contenuto nel fatto stesso della donna come rosa.
quella rosa lì, oltrettutto, è la resultanza d’amorevolissime cure portate a rosaio pidocchioso e stenterello alquanto.
hai detto bene, sterno: ma anche noi fioriamo di continuo (e
foriamo, formiamo, firmiamo, fermiamo) infine sfioriamo
(sfiorando con le mani la vita)
chi ha voglia di “perderci tempo” ottiene i fiori più belli. gli uomini peggiori mirano al fiore. del resto non gli importa.
allora facciam che andare alla radice,
ad esplorare e assaporarci
del legno di rosa,
tanto amato da stipettai e intagliatori,
e ne fecero intarsi preziosi
pei vaghi colori
per le variegate venature
e per il sottil aroma
che ne viene,
ora
e nel tempo, ancora
hai visto cri? anch’io ci ho le rose! bianche gialle rosse baccara, ma anche la zucca e i peperoncini, il giuggiolo, i lamponi, gli oleandri, il basilico greco e quello nostrano, le surfinie, i gerani, le ortensie, la menta, l’origano, il timo, ibischi rosa, gelsomino, glicine, vite americana, dipladenia. tutto sul terrazzo. per l’amore di chi sai. ah!
anch’io rosa: con molte spine.
😀
elena, se conoscessi il giardiniere, capiresti anche la frase. è un giardiniere a cui nessuno rimanderebbe indietro niente mai, anche perché vorrebbe dire disfarsi di doni straordinari.
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Se hai cura delle piante trovi anche i luoghi dove lasciare i tuoi passi.
ciao,f
Credo di non aver mai perso del tempo né con una donna né con i fiori. Nel più disgraziato dei casi, anche quando le mie cure sono state maldestre, ho imparato qualche cosa di importante.
a me é sempre piaciuto arrampicarmi sulle piante….
non ho mai trovato donne così alte.
quando a sedici anni misi i primi tacchi alti (si usavano dei sabot con tacco a spillo) mentre passeggiavo in piazza con le amiche qualcuno mormorò: vedi, se cadi da quella è come cadere dal primo piano!
😀
” E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”.
“E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…” sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
non so se il mio compagno ieri pensasse al piccolo principe…
*___*
Il bello è che per illustrar le donne qual piante non ci mettesti, che so io, una scarola, ‘na lattuga, delle belle biete, magari un margherituzza,
invece andasti direttamente alla rosa,
ch’è pur bella,
ma tien tante di quelle spine…
e son tanto varie di colore,
e rapide mutano d’umore…
MarioB-)
la donna e la rosa sono letterariamente molto paragonate
come ben sapea jean de meung et guillaume de lorris et dante et lorenzo, el poliziano et ariosto…
ma a me ha colpito l’osservazione per la sua poeticità-impoetica:
mica ha detto
le donne son come le piante
ma
le piante son come le donne
e inoltre non
bisogna curarle con amore
ma
bisogna perderci tempo
(che è l’effetto per la causa)
et genera comicità.
tutto il resto scaturisce per consequentia ‘sendo contenuto nel fatto stesso della donna come rosa.
quella rosa lì, oltrettutto, è la resultanza d’amorevolissime cure portate a rosaio pidocchioso e stenterello alquanto.
Le piante fioriscono di continuo. Quali sono i fiori delle donne?
hai detto bene, sterno: ma anche noi fioriamo di continuo (e
foriamo, formiamo, firmiamo, fermiamo) infine sfioriamo
(sfiorando con le mani la vita)
chi ha voglia di “perderci tempo” ottiene i fiori più belli. gli uomini peggiori mirano al fiore. del resto non gli importa.
allora facciam che andare alla radice,
ad esplorare e assaporarci
del legno di rosa,
tanto amato da stipettai e intagliatori,
e ne fecero intarsi preziosi
pei vaghi colori
per le variegate venature
e per il sottil aroma
che ne viene,
ora
e nel tempo, ancora
chissà com’è, uno stipettajo o un intagliatore…
come una specie di nerboruto taglialegna?
wow!
😉
a me d’esse rosa me sta bene…
qualche spinuzza c’è , ma morbida, assicuro!
hai visto cri? anch’io ci ho le rose! bianche gialle rosse baccara, ma anche la zucca e i peperoncini, il giuggiolo, i lamponi, gli oleandri, il basilico greco e quello nostrano, le surfinie, i gerani, le ortensie, la menta, l’origano, il timo, ibischi rosa, gelsomino, glicine, vite americana, dipladenia. tutto sul terrazzo. per l’amore di chi sai. ah!
anch’io rosa: con molte spine.
😀
piàcemi assai assai assai
‘o ssai
Sorry, ma a me sta frase non piace niente.
Rimandala al giardiniere.
elena, se conoscessi il giardiniere, capiresti anche la frase. è un giardiniere a cui nessuno rimanderebbe indietro niente mai, anche perché vorrebbe dire disfarsi di doni straordinari.
😀