Un mondo alla rovescia – 1
09/06/2011 di lucypestifera
Pubblicato su homo sapiens sapiens, storie di ordinaria follia | 7 commenti
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Ti riferisci ai liberi servi del cavaliere, col servo maximo de panza e d’arroganza Ferrara, che discetta sulla necessità delle primarie nel Pdl? Oppure al generale costume italiota che, campanilismo leghista docet, scambia l’agorà, ogni agorà, per il bidet di casa propria?
a tutto questo che dici e oltre. abitudine italiota ad aver bisogno della vetrina per poi comportarsi con tizio e cajo come se si fosse nell’intimo della propria cameretta. succede, per carità, ma non può essere la modalità dominante. prendi facebook: che lo lanci a fare un post se poi non dici can! bestia! ai commentatori? vai davanti allo specchio, fa’ una telefonata a chi vuoi tu e sfogati. no? dopo un mese posso dire che troppe forme di comunicazione sono tutte allineate su una sorta di volatilità colpevole che caratterizza, contamina e ne è contaminata, la comunicazione reale. quel solito mondo che sempre più mi fa vibrare le antennine verdi che ho sulla testa.
gli amici non servili li ho rinominati servi non amichevoli.
Credo che lo sia, la modalità dominante, purtroppo è un gioco allo specchio con se stessi, peggio del narcisimo primario dei bambini. io preferisco la presenza, perché sono obsoleto. Ho scoperto il volto di una mia vecchia fidanzata su Facebook invecchiata di vent’anni e m’è preso un colpo…meglio i ricordi. ciao pestifera, per quest’anno l’eco mostro scolastico è morto…piccole soddisfazioni.
Certo è che ci si può illudere di conoscere qualcuno tramite parole scritte, mentre si conoscono solamente parole scritte. E le parole scritte, se interrogate, non rispondono (e nemmeno correggono le interpretazioni sbagliate).
La mia massima condivisione. Te lo dico coram blogo
Le parole possono essere coltelli.