un cretino come tanti mette un post sparando la cazzata storica, del tutto sua – chissà cosa si credeva – secondo cui montale sarebbe solo un abile e colto versificatore, ma non un poeta.
so perfettamente che devo tirar dritto, che quando uno le dice grosse e infondate è perché ha le palle girate per le sue miserie personali. spera che qualcuno abbocchi per mena’ la lingua: al posto delle mano, e puntualmente la tosy abbocca. la tosy ha la patente di salvatrice dei depressi: dove c’è un depresso che a bolgheri alto e stretto in duplice filar, lei ci va: e di solito gli dà la mazzata finale.
gli dico bonaria che è un’idea di quegli stramaledetti romantici che il poeta sia un ispirato e che è un’idea ingenuotta. e lui dice che io conosco solo il montale nazional-popolare. gli faccio io: e quale sarebbe il montale nazional-popolare? e lui di rimando: quello che è sulla bocca di tutti, anche sulla tua. e io penso: vaffanculo. ma gli dico sincera e senza ammettere repliche: conosco una per una le poesie di montale. fa dice: e chi se ne frega. dice tipo che le ho lette e le so a memoria – mai detto di saperle a memoria – ma non ho capito niente. gli rispondo: come fai a dirlo. e intanto mi vedo che prendo a sediate la sua faccia barbuta da intellettuale scoppiato. poi mi dice che sono arrogante, che è tipico di chi non capisce un cazzo di poesia. con un ultimo sforzo tiro fuori la consapevolezza nonnesca – tutti permetteranno, vero? – per dirgli ennò, carino, sulla mia preparazione tu non ti puoi permettere di dire alcunché. si mette in mezzo una e gli dice che, stanti le sue affermazioni, gli toglie l’amicizia. ah, meno male: di solito le donne si intromettono per dirmi su di tutto. lui approfitta per dirmi che io non so scrivere un solo verso senza che la penna si metta a ridere, che sono una persona inutile, che è un po’ che voleva dirmelo, che sono una frustrata. lascio che lo dica e mi salvo queste parole prima della bannata: sua, non mia, ché stavo in rete ad occuparmi di tango.
“Tiro fuori questa acredine solo perché sei una persona inutile, come ti sei sempre dimostrata, ma ti ho lasciato sfogare fin quando non hai cominciato ad infastidirmi. Ripeto che essere offeso da una scribacchina inutile e frustrata, da una lettrice misera ed ottusa come te, è un onore per il sottoscritto.”
offese. frustrazioni. lasciar sfogare. lettrice misera e ottusa:
forse perché non avevo messo un solo mi piace alle sue poesie in rete? quanti non mettono mai un mi piace alle mie di poesie o non le commentano?
la rete fa male, la solitudine fa male: nessuna condivisione, molta invidia, molta miseria, molto poco principio di realtà.
Aria che condividi l’orbita del suono,
e conosci la vera giustizia del male
e l’assurda iniquità del bene. Sognante,
in corpo accogli le insenature del fuoco
e rinnovi il canto nell’occhio del giorno.
Forse l’acqua non conosce il tuo corso,
forse la terra non ti ha mai ascoltato,
ma ogni spira del nero fumo ti invoca.
Aria, stenditi sulle rocce del martirio
perché il tuo respiro lenisca la piaga
su cui piange l’eco del battito spento.
😀
e dire queste cose proprio a te!
Viva Montale e tu che scrivi versi che se li sognano, tanti autoreferenti poeti…
hai visto che roba che gira, cristina?
eccerto che vedo…
e vedo anche altro, purtroppo.
mi sento così felice di non appartenere ad alcuna consorteria, ma solo ai miei progetti. ecco.