Un tempo era ovvio che quando si parlava di retorica si intendesse la “retorica dei buoni sentimenti”: oggi la retorica è invece, per me, la “retorica del cinismo”. Viene facile, piace, ha un vastissimo repertorio di espressioni e modi di incredulità, di cinismo, di sarcasmo; si vende come il pane, basta mettere in moto un po’ di intelligenza e tutto il peggio di ciò che abbiamo dentro. Funziona. Ha, però, un controvalore: il mondo resta lì, inchiodato al ritratto pessimo che ne facciamo, non avanza di un passo. Moriremo con un ghigno sul volto, una bomba ci sorprenderà mentre ci scappava la battuta su di essa.
self-made
Il nostro comportamento si sta in qualche modo evolvendo e non saprei dirti se questo è o no un buon segno. Essere cinici è per la maggior parte delle persone una maschera, non solo da indossare nei confronti degli altri, ma anche per salvare se stessi da una paura che nasce dentro di noi.
Quello che dici corrisponde a verità e credo che dovremmo tutti riflettere su quanto a volte sia più facile essere ciò che siamo: spaventati e persi.