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Archive for the ‘non puoi non averlo letto!’ Category

ho vissuto tanti anni senza sapere niente di goliarda sapienza e credo che continuerò così: tanto, in rete, c’è pieno di entusiasti estimatori alla moda che mi mettono certi bei pezzi che è come leggerla. non mi piace abbastanza da cercarne i volumi anche perché le mode, essendo sorpassata, non mi pertengono. dal centinaio di righe che avrò letto, bastevoli a formulare un giudizio webbico, direi che può essere collocata tra gli autori che reputo neo-dannunziani. e dunque, avvitando il post alla proposizione iniziale, ne faccio volentieri a meno.

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L’ho dissepolto da sotto una pila

lì da molto tempo quel libro: l’ennesimo

dei necessari imprescindibili. Fa freddo:

una primavera ostile di sole novembrino

che mi riporta il prunalbo e l’albicocco

tra le molte stecchite piante. Più freddo

ancora tra le pagine, e grigio e bianco che pare

di non poter più respirare. Un uomo

e un bambino col carrello della spesa.

Io e i due a chiederci se

andremo a sud

o ad ovest.

 

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Due libri di narrativa nordamericana: uno del 1961 e uno del 1985. Uno sfuggitomi probabilmente perché, da quello che ho potuto capire, non è apparso all’altezza delle altre opere dello stesso autore e di conseguenza ha ricevuto poca considerazione nel tempo, l’altro non letto perché, pur sapendo della sua esistenza, l’ho evitato accuratamente – anzi ho evitato l’autore in toto – fino a che ho potuto, come spesso mi accade  con i  romanzi di successo. Quando mi pare di aver raggiunto un grado insostenibile di ignoranza in un dato campo, poiché non faccio altro che trovarmi tra i piedi un  certo autore e le sue opere, e tutti a dire grande!, imprescindibile, romanzo “necessario” (a che? io ho campato benissimo senza per ventisei anni e avrei sicuramente campato uguale, anche sul piano emotivo, letterario, estetico, scrittorio per il resto della mia vita, ora che so), allora lo acquisto – e già questo, col senno di poi – e lo leggo. Insomma  la, per me, incommensurabile, inutile, prescindibilissima sòla è

Bret Easton Ellis, Meno di zero, Einaudi

il capolavoro sottovalutato

Bernard Malamud, Una nuova vita, Minimumfax

Forse ci torno, motivando. Ora no, ché mi preme di più il disastro giapponese. Ci tenevo a  fissare due impressioni minime.

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Quando posso andare in libreria mi sento bene (almeno fino a che non è ora di andare alla cassa). Da tempo quello che posso comprare lo ordino su IBS e più o meno arriva,  non come promesso, ma arriva. Ieri ci ho comprato un saggio per mia figlia, che leggerò anch’io, e un altro paio di cosette, ma: andare in libreria! è un’ altra cosa. Tra questi e quest’altri, i libri nuovi di questa tornata sono (ci sono anche dei rimpiazzi di roba letta e andata persa:  i soliti prestiti a fondo perduto):

I. Calvino, Ultimo viene il corvo; La nuvola di smog; La formica argentina; La giornata d’uno scrutatore

Breat Easton Ellis, Meno di zero

Raymond Queneau, Esercizi di stile

Alice Munro, Le lune di Giove

Cormac McCarthy, La strada

William Shakespeare, I capolavori

Roberto Bertinetti, Londra

Nadine Gordimer, Beethoven era per un sedicesimo nero

Joseph O’ Connor, Una canzone che ti strappa il cuore

Catherine Dunne, Donna alla finestra

Laurence Cossé, La libreria del buon romanzo

Savina Dolores Massa, Mia figlia follia

cur. U. M. Olivieri, Un canone per il terzo millennio

L. Chines, C. Varotti, Che cos’è un testo letterario

Giovanni Arrighi, Capitalismo e (dis)ordine mondiale

Luca Canali,  Identikit dei padri antichi. Sedici scrittori latini e cristiani

Ho lasciato due rimpiazzi di John Barth, e numerosi altri libri che sussurravano “psss, psss, prendi anche me, prendi anche me!” anche perché, oltre ai soldini che scarseggiano e i libri che costano un botto,  il maritozzo senza panna voleva che andassimo dritti da ikea perché “ci risiamo con le pile per terra”.  Io ci farei il bagno, come Paperon de’ Paperoni nei dollari. Le pezze al culo, pane e latte, tanto siamo tutti grandi, ma guai a toccare i libri. Ho rallentato notevolmente, ma non mi posso fermare. Per me sono aria pulita (a volte anche aria fritta, a essere sinceri, ma mi càpita raramente: se non ho il naso troppo tappato io li annuso, e loro non possono mentire a questo cane da tartufo).

 

 

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