si scopre con stupore
che anche lo scrittore
muore di tumore
o muore perché è vecchio
come ogni altro signore
di una certa età
a un certo punto non ce la fa
se si guarda allo specchio
vede rughe e macchie
non lo salva il carisma
è umano più che umano
della nostra stessa risma
anche se si chiama
Grass o Galeano
Archive for the ‘poesia d’occasione’ Category
echi ridotti #46
Posted in echi ridotti, poesia d'occasione on 14/04/2015| Leave a Comment »
i nostri giorni
Posted in poesia d'occasione on 04/07/2014| Leave a Comment »
“né de vènare né de marte
no se riva e no se parte
e no se dà prinsìpio a l’arte”
…eppure sempre la nostra vita comincia
e ricomincia il martedì o il venerdì:
l’amore nel giorno della guerra,
la guerra nel giorno dell’amore.
solo il primo bacio fu sacro a venere:
e la ferita profonda che ancora
non guarisce la santificammo
al dio della lupa, come soldati
indomiti, nel freddo di dicembre.
l’altra ferita avvenne che
un maggio doloroso la portò
il dio per sancire il suo patto
con te guerriero, difensore
degli umili, dolce amico amoroso.
alma venus, alma mater soccorri,
è il tuo giorno! qui comincia
la battaglia aspra e sconosciuta,
il cammino alto e silvestro.
#
Posted in poesia d'occasione on 05/05/2014| Leave a Comment »
ho sogni che vorrei realizzare
a breve e in un angolo del cervello
il pensiero che lei arriverà ratta
prima di me a sbarrarmi la via.
[non potrò nemmeno stupirmi
di quello che ho sempre saputo]
lou & lu
Posted in poesia d'occasione on 28/10/2013| Leave a Comment »
quando arriva la sera del giorno normale
alle nove non se ne può ormai più
questa è stata una giornata campale
sono morta di sonno ed è morto anche lou.
non è stato per niente un giorno perfetto:
lascio tutto incompiuto, è disfatto anche il letto.
una malinconica nenia mi sale dal petto
filastrocca di bimbo che fa dududù.
preghiera del poeta domenicale
Posted in poesia d'occasione on 28/10/2013| Leave a Comment »
la forza della filastrocca
l’energia del verso infantile
la tenerezza del domenicale
lo spessore dell’ingenuo sentire
l’onesta complicazione
il sale della precisione
i versi poveri e infaceti
dammi, signore dei poeti;
allontana da me la cresta
vietami l’alloro;
fa’ che indossi stracci
che raccolga ciò che resta
sul fondo da altri raschiato
e quando l’abbia cantato
– da poeta non laureato –
non mi vergogni
di sembrare una pazza
che i suoi bi-sogni
ha messo in piazza
il buongiorno si vede dalle amiche
Posted in poesia d'occasione on 28/09/2013| Leave a Comment »
a cristina e anna maria
buongiorno a voi che siete
due sulle tre delle sopravvissute
allo scempio dei tempi,
amiche: altre non ne ho, né avute:
i tempi sono empi
overreaction
Posted in poesia d'occasione on 15/09/2013| Leave a Comment »
c’è gente che racconta
delle offese patite
mettendoci il carico
da undici [povere creature
incomprese e ferite,
poveri cari!
ti guardano in cagnesco].
questa cattivona qui
senza filtri senza pudore
senza peli sulla lingua
quando ebbe un gran dolore
[uno dei tanti] ma vero vero
avendo freddo dovette farsi fresco.
…
Posted in poesia d'occasione on 09/09/2013| Leave a Comment »
nessuna guerra ha ragion d’essere
la guerra non produce né pace né giustizia.
ma se un popolo è sopraffatto da una parte
delirante di se stesso, che deve fare
il mondo di fuori? lasciare che muoiano
degli innocenti, intervenire con la forza
per mettere fine alla violenza?
dov’è finito il potere disarmante delle parole?
dove siete parole violente determinate
feroci impassibili crudeli velenose
acide urticanti scoppiettanti perforanti
deflagranti fosforiche sterminatrici
capaci di disarmare un popolo
che uccide se stesso?
verme
Posted in poesia d'occasione on 25/06/2013| 5 Comments »
mi piace attraversare
i momenti di oblio
di scanso di fastidio
non io per gli altri
ma quelli che altri
mostrano ver’ me
la criticona letteraria
Posted in poesia d'occasione, poesiasifaperdire on 20/06/2013| 1 Comment »
e niente: sono partigiana.
[mi voglio bene volendomi
molto male]. non sopporto
a priori tizio né caio
non gli do possibilità
d’appello. a priori amo
quello che dice sempronio
e checco. non è così
che si fa critica letteraria,
andiamo! ma che sono,
critica, io?
una criticona, e basta.
altri facciano
valutazioni
classificazioni
apprezzamenti
obiettivi
dall’alto della loro
impietrita divinità.
[si] facciano, per dire,
sssssst! pubblicità.
io per me amo
i libri che riescono
agli erbosi fossi
dove qualche sparuta
anguilla…
ma che dico?
e tuttavia
avete capito.