mi sono stancata delle sfumature.
quando per troppa gioventù
non le vedevo ero un’ingenua
dovevo crescere. quando cominciai
a vederne e a parlarne divenni
una rompiscatole.
adesso lascio cadere – se posso – i mezzi toni
le cose dette e non dette le immagini
che tradiscono un infinitesimo
essenziale particolare: non ne vale
la pena. ci sono travi e macigni
– d’altra parte – nella realtà che aspettano
il mio sguardo. e per qualcuno queste
sono le sfumature.
Archive for the ‘versi sciatti e indigeribili’ Category
versi sciatti e indigeribili #48
Posted in versi sciatti e indigeribili on 23/05/2016| 12 Comments »
versi sciatti e indigeribili #47
Posted in versi sciatti e indigeribili on 10/05/2016| 2 Comments »
versi sciatti e indigeribili #46
Posted in versi sciatti e indigeribili on 08/05/2016| 1 Comment »
una cosa spero:
di non aver detto mai
e mai aver scritto
niente di “ispirato”
niente di poeticamente
poetico.
spero di aver scritto
spero di aver detto
cose normali
niente di volatile
e sfumato poeticamente
polisemico.
spero ancora
di essere stata
al mondo per rompere
per strappare
per mettere dita
negli occhi
per accecare
per alzare la testa
e tirare su col naso.
per imparare a stare
sola e fare finta di niente.
versi sciatti e indigeribili #45
Posted in versi sciatti e indigeribili on 24/04/2016| 2 Comments »
ci sono cose che non faccio più
e altre di cui non voglio più parlare
ho usato tutte le parole tutti i segni
ho cercato e creduto in quello che cercavo
trovato in parte in parte era un abbaglio
tutta la vita un sogno
dal sogno al sonno
e non faremo, non parleremo più
versi sciatti e indigeribili #44
Posted in poesia, versi sciatti e indigeribili on 14/04/2016| Leave a Comment »
la mia è vita
che si sottrae
che si ritira
e in questo
non starci
– che mai
avrei pensato –
ho trovato
un senso
– penso –
uno dei tanti
– niente di che –
una specie
di pertugio
di anfratto
da cui spiare
l’infinito
versi sciatti e indigeribili #43
Posted in versi sciatti e indigeribili on 05/12/2015| 1 Comment »
voglio che mi baci voglio uno
di quei baci che ravanano in profondo
di quelli di allora – ricordi? – quando il mondo
bruiva in sottofondo e non ci importava di nessuno
versi sciatti e indigeribili #42
Posted in versi sciatti e indigeribili on 18/10/2015| 1 Comment »
quell’incoercibile sensazione
di essere inutile tuttavia
tragicamente sola e abbandonata
me la porto come una costrizione
che impedisce al senso di tutto
di farsi scorgere nel suo pieno
per brevi lampi o brandelli, almeno.
e non c’è modo di cacciarla via
di vivere la vita per quel che è
accettandone lo scacco, così com’è.
versi sciatti e indigeribili #41
Posted in versi sciatti e indigeribili on 31/07/2015| Leave a Comment »
ci dev’essere qualcosa di genetico
a far sempre le cose all’ultimo minuto
una sfiducia cieca nel futuro
il pessimismo cosmico e quotidiano
la scarsa autostima che ti fa rinculare
e rimandare e declinare inviti appuntamenti
obblighi fino al limite estremo etico
che se andassi oltre potresti
apparire quasi incapace di rispetto.
è l’angoscia che ti porti – invece –
rinchiusa dentro il petto
la richiesta pressante di un senso fottuto
che rende tutto precario fallimentare
incredibile a farsi a compiersi
alla fine inutile nella immane confusione
della tua vita elementare.
versi sciatti e indigeribili #40
Posted in versi sciatti e indigeribili on 31/07/2015| Leave a Comment »
mi sento come ci si sente
quando si è dimenticati
un po’ in disparte come alle feste
la bruttina che nessuno cercava
quella che portava
le torte fatte dalle sue sante mani
quella che non ballava
nota fino all’ indomani
quando ricominciava presto
lo sfottò l’indifferenza
qualche sgraziato gesto
dei più scalmanati.
non reca traccia la storia
delle bruttine in disparte.
non so perché ho memoria
di una cosa non mia
di una mai recitata parte.
è suggestione è simpatia
di vecchia che si pente.
versi sciatti e indigeribili #39
Posted in versi sciatti e indigeribili on 10/06/2015| Leave a Comment »
c’è gente più allergica di me
che se parlo dei vostri gatti
si dimena sulla sedia si gratta
starnutisce e mi interrompe
con voce afona: non hai altro
argomento? ma come, proprio
ora che provavo con l’aggiornamento
a passare dal tre per cento
dei cinofili al millanta dei gattari?
[per quanto una faccia non è mai in pari]